Truffare la propria assicurazione può costare molto caro

Le conseguenze a cui si espongono coloro che tentano di truffare la propria assicurazione per arrotondare lo stipendio possono essere molto gravi e costare caro.

La frode assicurativa non è un reato minore. Meglio non rischiare: le conseguenze civili o penali che vi presentiamo qui di seguito possono essere molto spiacevoli.

Il contratto verrà annullato retroattivamente

La norma sulle richieste di risarcimento fraudolente1 è molto chiara: la compagnia di assicurazione non è più vincolata contrattualmente nei confronti del beneficiario. Ma cosa significa concretamente? L’assicurazione viene liberata dall’obbligo contrattuale nel momento in cui viene commesso il comportamento fraudolento. In altre parole, commettendo un atto fraudolento si annulla automaticamente il proprio contratto. La compagnia, infatti, farà valere retroattivamente l’annullamento appena ne verrà a conoscenza.

Decade il diritto all’indennizzo

Senza una polizza valida non si ha diritto ad alcuna prestazione. L’annullamento del contratto implica, ovviamente, il rifiuto di ogni prestazione, inclusa la parte del danno effettivamente subita.

Sarà probabilmente richiesto un rimborso

In assenza di un contratto valido, tutti i sinistri insorti tra il momento in cui è stata commessa la frode e il momento in cui l’assicurazione ne è venuta a conoscenza non saranno più assicurati. Se era già stato versato un indennizzo, questo dovrà essere rimborsato. Nel caso in cui la compagnia abbia sostenuto spese straordinarie per lavori di investigazione, anche questi potranno essere fatturati all’assicurato malintenzionato.

Riassicurarsi sarà più difficile

Quando si stipula un contratto di assicurazione, spesso occorre rispondere a diverse domande che permettono alla compagnia di valutare il rischio e accettarlo proponendo un premio adeguato o rifiutarlo. Le assicurazioni devono proteggere gli assicurati onesti e pertanto valuteranno attentamente se accettare o meno un cliente con precedenti di questo tipo. Ma questo non è un invito a mentire quando si stipula una polizza! Se viene scoperta un reticenza2, il contratto potrebbe essere annullato e potrebbe essere richiesto il rimborso degli indennizzi versati.

Le sbarre sono un rischio reale!

Passare da denunciante ad accusato nella stazione di polizia è un’esperienza che hanno vissuto molti assicurati. Non è necessaria una denuncia da parte della compagnia poiché la frode3 viene perseguita d’ufficio. Nell’ambito delle assicurazioni private, una semplice menzogna orale può già essere considerata un «inganno astuto»4 agli occhi del giudice penale che dovrà pronunciarsi sulla condanna per frode.  Un caso isolato comporta già una sanzione pecuniaria maggiorata da ulteriori spese e l’iscrizione nel casellario giudiziale. Ma chi ci prende gusto rischia ancora di più: a seconda della frequenza e degli introiti generati commettendo questo reato per un certo periodo di tempo, il tribunale potrebbe attribuire l’aggravante della frode professionale e comminare la pena detentiva fino a 10 anni. E non è raro leggere sulla stampa di condanne superiori ai 3 anni, nel qual caso l’assicurato non potrà evitare il carcere poiché si tratta di condanne incompatibili con la concessione della condizionale.

La frode non è una buona idea, soprattutto perché con gli attuali mezzi di rilevazione automatici, gli sforzi messi in campo dalle compagnie assicurative e tutte le tracce lasciate dagli autori, la probabilità di essere scoperti è reale. XpertCenter gestisce diverse migliaia di sospetti di frodi all’anno e constata che molte persone credono erroneamente che non saranno mai scoperte.

1 Art. 40 della legge federale sul contratto d’assicurazione, pretesa fraudolenta (LCA, RS 221.229.1)

2 Art. 6 della legge federale sul contratto d’assicurazione, reticenza (LCA, RS 221.229.1)

3 Art. 146 del codice penale, frode (CP, RS 311.0)

4 Sentenza del TF 6B_184/2017 del 19 luglio 2017